2015, La Visione Dissociata combinata da Video e Foto:

2015, La Visione Dissociata combinata da Video e Foto: Diventa anche tu un regista delle cose che sai fare come atleta in gara! Dalla didattica all’allenamento mentale.

C’è a chi piace la Visione e a chi la Visualizzazione. C’è a chi piace l’immagine dissociata ed a chi piace associata: ricordate le definizioni che ho messo in un precedente articolo? In questo articolo parlo ancora di immagini dissociate, cioè è come se tu ti stessi guardando dentro un film o una tua foto, giusto? Cosa ti ricorda? Le foto ed I video che ti porti a casa dopo le gare? Insomma, non sei consapevole di un momento di allenamento mentale a seguito di una didattica, giusto? Come lo ero io ed adesso ti racconto una mia storia, vuoi?

Durante un percorso gara di un po’ di tempo fa, fui veramente fortunato! Mia moglie mi accompagnò e volle farmi lei il video della gara. In campo gara, c’erano due fotografi in società, di cui uno era mio amico. La combinazione di queste tre persone, mi ha permesso di fare un video montaggio che a me piace ancora moltissimo.

Realizzai questo montaggio prima ancora di cominciare a studiare per diventare Coach. Facevo questi video montaggi perché mi era rimasta la passione di ragazzo di voler diventare un Regista.

Quale era la mia abitudine? Dopo ogni gara, raccoglievo le foto dei percorsi e i video. Di solito ero fortunato che mia moglie era quella che mi faceva i video con l’inquadratura che più mi piaceva. Inoltre, fare un videomontaggio da un dispositivo collegato al computer per me era più facile che farlo dai DVD che compravo ai concorsi. Poi, forse oggi, con i nuovi computer e software sarà uguale, vi terrò informati.

Insomma, raccolto tutto il materiale possibile, di solito mi chiudevo dentro al mio studio di Regista e cominciavo a manipolare i video.

Perché lo facevo?

Sebbene mia moglie scegliesse il miglior punto di vista per la registrazione, lei era sempre costretta a rimanere fuori dal campo.

Questo punto di vista non le consentiva di fare riprese ottimali su tutti gli ostacoli, vuoi perché in linea d’aria si sovrapponevano tra di loro, vuoi perché potevano sovrapporsi passaggi “involontari” di binomi e spettatori, ecc. I video erano sempre belli, ma non sempre l’inquadratura era in una posizione ideale rispetto all’ostacolo che si doveva saltare. Quando ero fortunato, con una inquadratura di lato o frontalmente,  potevo vedere come era stata la parabola del salto e l’assetto che avevo mantenuto.

Chi aveva un punto di vista diverso?

Risposta abbastanza ovvia: il fotografo in campo!

Quel giorno in gara, ebbi la fortuna di averne due. Quel giorno loro decisero di dividersi gli scatti ai vari ostacoli, in più il mio amico decise di utilizzare con me il motorino della macchina fotografica, di modo di farmi più scatti per ogni salto!

Insomma, il mio “bottino”, quel giorno, fu abbastanza ricco: video, foto a tutti gli ostacoli del percorso e, addirittura, due o tre foto per alcuni ostacoli, più di venti foto in totale.

L’altro vantaggio delle foto fu che queste vennero scattate da dentro al campo gara e vicino a tutti i salti, senza avere sovrapposizioni di ostacoli o elementi disturbatori.

Diciamo la verità, i video sono belli perché le immagini sono in movimento, mentre le foto sono altrettanto belle perché sono piene di colori e, magari, hanno proprio “fermato” l’attimo fuggente del gesto atletico. Insomma, io li volevo entrambi.

Per farla breve, spesso facevo i videomontaggi post gara e quella volta ne realizzai uno in questo modo: nel video, mentre stavo per saltare, inserivo la foto corrispondente, quasi come se fosse stato uno zoom dell’inquadratura del video. Grazie alle foto fatte con il motorino della macchina fotografia, nel montaggio inserii anche il momento in cui il cavallo batteva per il salto, eravamo al vertice della parabola ed il momento della ricezione a terra dopo il salto. Le foto che mostravano queste tre fasi, erano in grado di evidenziarmi i momenti tecnici e le mie responsabilità di quello che avevo fatto. Insomma, un bel video didattico, giusto?

Nelle mie abitudini e quando avevo tempo, inserivo anche un sottofondo musicale: il tutto doveva diventare piacevole da vedere e sentire. Nel video in questione e che vi ho allegato all’articolo, non lo so perché, ma quella volta non aggiunsi la colonna sonora, forse oggi mi dispiace un po’, forse chissà, prima o poi …

 

Quando ho studiato per diventare Coach, diversi incontri del corso erano proprio dedicati alla costruzione delle visualizzazioni (costruire le immagini con la mente) che gli atleti compiono durante un allenamento mentale! Insomma, quello che io avevo fatto con il mio computer (visione e costruzione delle stesse), i corsisti lo dovevamo fare con la mente durante il corso (visualizzazioni e costruzione delle stesse). Mentre c’era qualcuno che aveva difficoltà a fare le sue prime visualizzazioni perché non le aveva mai fatte prima di quel giorno, secondo voi, con la pratica che avevo fatto a casa davanti al computer, ricordarmi quello che avevo fatto, ricordarmi quelle foto (battuta, parabola, ricezione), ricordarmi quei video così pieno di fotografie, quanto mi ero sentito “avvantaggiato” rispetto ai compagni di corso?

Morale: prima di lavorare con la mente, avevo già fatto tanta pratica al computer! I risultati possono essere comparabili? Quando ti rivedi dentro un filmato, oltre che la didattica, stai anche facendo “allenamento mentale”? Cioè, poco sforzo fisico e molto di conscio (consapevole) ed incoscio (inconsapevolmente)?

A mio parere, vedere foto e video della gara e ricordarli ad occhi chiusi è un passaggio che facilita l’atleta a fare le visualizzazioni dissociate dell’allenamento mentale che si vuole prefiggere.

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