Luca M Moneta, migliore Italiano agli Europei 2013 di Salto Ostacoli: come lo vedo io.

Confesso che non stavo seguendo più l’Equitazione Internazionale da un po’ di tempo.

Quando ho saputo che avevo la possibilità di vedere i Campionati Europei Assoluti, non me li sono lasciati scappare e li anche commentati nel mio vecchio blog Equifare:  Fare Equitazione.

 

In questo blog, voglio, invece, esaminare gli aspetti degli atteggiamenti Mentali dei cavalieri e dei praticanti di questo sport. Colgo l’occasione per dedicare questo primo articolo di questo blog all’Italiano che si è meglio classificato al Campionato suddetto: Luca Maria Moneta, decimo posto in classifica generale. Mica male per  un esordiente!.

Confesso che non lo avevo ancora visto in TV e mi incuriosiva anche come novità.

La mia curiosità è aumentata quando ho visto che scendeva in campo come primo degli Italiani e vi spiego perché.

 

Per chi conosce le abitudini di questo sport, sa che entrare in campo dopo gli altri è un grande vantaggio perché puoi vedere gli errori degli altri e capire come evitarli.

Per questo motivo, quando si gareggia a squadre composte da quattro cavalieri, di solito, si entra in campo in quest’ordine e per i relativi motivi tattici:

  1. come ho appena detto, Il primo ingresso in campo lo si assegna ad un cavaliere più esperto o tecnico, della squadra, perché il suo compito è proprio quello di evidenziare, ai propri compagni, le difficoltà della gara, magari dimostrando subito le possibili soluzioni alle difficoltà stesse.
  2. Il secondo ingresso in campo, lo si riserva al componente che ha bisogno di poche informazioni per dare il meglio di sé.
  3. il terzo ingresso in campo gara lo si assegna alle matricole, perché è il posto con minori responsabilità di risultato e, contemporaneamente, il cavaliere ha avuto il tempo di acquisire sufficienti informazioni per fare una buona gara.
  4. Il quarto ingresso, di solito, lo si assegna al cavaliere più flessibile o più esperto dei quattro, nel senso che, data la sua esperienza, può scegliere di gareggiare stando più attento al tempo da impiegare o alla precisione agli ostacoli.

 

Per chi non è di questo sport, aggiungo che il risultato peggiore dei quattro viene scartato ai fini della classifica finale. Vince la squadra che totalizza meno errori e, a parità di penalità, quella che risulta la più veloce nella somma dei tempi impiegati per ciascun componente.

 

Ho fatto tutta questa premessa per dimostrare come Luca Moneta ha rotto lo schema su riportato. Il commentatore televisivo, già noto cavaliere italiano di livello internazionale e plurivincitore, asseriva, probabilmente a ragione, che Luca poteva montare solo nel modo in cui ha poi montato, per cui tutti i tatticismi, di cui sopra,erano inutili per lui.

A questo punto, io immagino che Luca abbia scelto di mettersi a disposizione dei restanti compagni consentendo loro di acquisire le informazioni e si è preso la responsabilità di fare da apripista, con il rischio di bruciare il suo risultato.

Sottolineo le parole “presa di responsabilità”, perché le responsabilità si prendono e non si assegnano.

Riepilogo: Luca ha rotto gli schemi, ha fatto la scelta di mettersi a disposizione degli altri e si è preso la responsabilità di fare da apripista con il rischio di bruciare il suo risultato. Tutte queste sono caratteristiche di un leader, non vi pare?

Per Luca, io immagino che superare l’emozione dell’esordio sia stato relativamente facile, nel senso che scopro su You Tube (vedi video allegato) diverse sue partecipazioni ai più importanti Gran Premi Internazionali, figurando bene e perciò lo ritengo abbastanza abituato ai grandi appuntamenti.

 

Io ritengo che, in questo caso, Luca abbia dimostrato che i migliori atteggiamenti mentali si assumono quando le scelte sono obbligate e il conseguimento degli obiettivi dipende essenzialmente da se stessi. In questi casi può succedre che la mente gareggi sgombra da condizionamenti (vedi i tatticismi di cui sopra) inutili.

 

Ad Arezzo il 06/09/2013, in un'altra gara a squadre (denominata Coppa delle Nazioni), Luca è sceso in campo gara come primo degli Italiani. In questo caso, dato il piazzamento dei Campionati Europei, potremmo dire che è stato ripristinato il tatticismo su riportato, e che Luca avesse maggiore consapevolezza del proprio valore raggiunto. Di fatto, è stato ancora una volta il migliore degli Italiani in campo.

 

Riporto di seguito un intervista di Luca apparso su “La Voce Equestre”  in occasione dei Campionati Europei:

“Sono molto contento – ha dichiarato Luca Moneta - perché nonostante le mie imprecisioni Neptune (ndr il suo cavallo) ha sempre dimostrato di mettercela tutta. So di dovere risolvere alcune imperfezioni, ma i percorsi erano veramente grossi e si è fatta una grande selezione. Sono strafelice – ha aggiunto un emozionato Moneta – e se fossi stato più attento in tutti e due i percorsi  avrei potuto evitare i due errori. La complicità con il mio cavallo è oggi quello che mi ha portato a questo risultato. Credo che sia stato proprio il rapporto che ho con Neptune, il metodo, diciamo così, alternativo che impiego nell’addestramento dei miei cavalli che oggi mi ha portato al decimo posto (ndr Campionati Europei). Neptune è un cavallo che non voleva più nessuno e grazie a questo rapporto io sono riuscito a recuperarlo e arrivare fino alle sue emozioni. Devo ringraziare Hans Horn – ha concluso Moneta -  perché è stato eccezionale, ha saputo creare il morale giusto e ci ha sempre offerto una parola di conforto. Giovedì sapevo di essere fuori dalla finale, ma Hans mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che era orgoglioso di me e del mio campionato. Per questo oggi (n.d.r. grazie ad un ripescaggio) sono entrato in campo con una gran grinta e volevo ringraziarlo con un buon risultato”.(ndr scalando 15 posizioni di classifica in un giorno).

Su questa intervista potrei tirar fuori tantissime cose, mi limito a far osservare come Luca cerchi un rapporto emozionale con il cavallo, parla di metodo personale alternativo (ancora una volta rottura degli schemi per raggiungere risultati diversi), ma, sottolineo ma, rimane con i piedi per terra di fronte ad Hans Horn, capo squadra, che con lui si è comportato da buon motivatore. Per Luca che usa metodi personali, il rispetto per Hans Horn, indica capacità di ascolto e umiltà nonostante il livello raggiunto.

 

Ispirandomi a Luca, vi posso consigliare degli esercizi di crescita personale da fare?

Quando volete cambiare un risultato, siete disposti a rompere schema?

Anche se ritenete di aver raggiunto il vostro massimo livello, quanto siete ancora disposti ad ascoltare gli altri?

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Salta gli Ostacoli della Mente di Roberto Bellotti è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

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